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Il 16 ottobre, in chiesa, c'è stato il concerto del Bachchor Saarbrücken in preparazione all'arrivo della Reliquia di San Francesco.
Venerdì 17 la celebrazione in onore della Reliquia: il cordone di San Francesco, un pezzo della corda che cingeva la vita del santo. Con questo stile semplice e povero, egli aveva dato origine all’abbigliamento tipico degli appartenenti al suo Ordine.

La presenza di questa importante Reliquia ci è stata concessa in occasione dell'Unione delle tre Province cappuccine: Genova, Lombardia e Piemonte come segno di legame e unità tra di noi, che pur appartenendo a Province diverse, siamo tutti figli di Francesco d'Assisi.

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Con la Messa della Cena del Signore, celebrata nel pomeriggio del Giovedì Santo, inizia il Triduo Pasquale; una solennità che consente di fare memoria dell’istituzione dell’Eucarestia e del sacerdozio ministeriale, oltre che del gesto della lavanda dei piedi.

Al termine della celebrazione, si accompagna in processione il Santissimo Sacramento al luogo della reposizione. La funzione dell’altare è quella di custodire le specie eucaristiche per i giorni in cui non è possibile consacrarne di ulteriori, oltre che di permettere l’adorazione del Santissimo.

L’altare della reposizione è stato allestito, dai nostri artisti, rappresentando il tema del Giubileo 2025.

I fedeli potranno rimanere in adorazione del Santissimo Sacramento obbedendo alla richiesta che Gesù rivolge ai suoi discepoli nell’orto del Getsèmani: “La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me” (Mt 26, 38).

Grazie a tutti coloro che hanno collaborato
alla realizzazione di questa piccola opera d'arte!

La Domenica delle Palme celebra l’arrivo di Gesù a Gerusalemme.
La gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: ‘Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele! ’.
Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: ‘Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto sopra un puledro d’asina’”.

A quei tempi, gli animali degni di essere cavalcati da un re erano i cavalli, tanto da essere esentati dalle corse e dal lavoro nei campi. Gesù, invece, entra a Gerusalemme sul dorso di un’asina. Questo perché, come racconta il profeta Zaccaria, Gesù è un re diverso. Egli non arriva con armi o insegne di potere, ma sceglie di essere trasportato dall’animale più umile e servizievole. 

Le palme hanno un forte elemento simbolico in quanto rappresentano la pianta che si rinnova ogni anno con una foglia, ma riporta anche all’immagine messianica di creazione tra Dio e l’uomo. In Occidente, dove le palme non crescono, la palma è stata sostituita dall’ulivo, simbolo di pace e di Gesù stesso.