LA VITA DI SANT’ANTONIO DI PADOVA
Sant’Antonio nasce in Portogallo, a Lisbona, nel 1195. Figlio di genitori nobili, venne battezzato con il nome di Fernando.
Trascorre i primi anni di formazione sotto la guida dei canonici del Duomo; saranno anni preziosi per la sua formazione e il suo discernimento.
Nel 1220 Fernando viene a contatto con i Frati minori, religiosi animati da Francesco d’Assisi nella lontana Italia.
Le reliquie di cinque missionari francescani torturati ed uccisi in Marocco vengono portate a Coimbra, nella Chiesa di S.Croce, proprio dove si trovava Fernando. In questo periodo egli ha un contatto più approfondito con i primi francescani giunti in Portogallo.
Con grande sorpresa di tutti, nel settembre 1220 decide di lasciare i Canonici agostiniani per entrare a far parte dei seguaci di Francesco d’Assisi.
Per l’occasione, abbandona il vecchio nome di battesimo per assumere quello di Antonio.
Matura una forte vocazione alla missione e al martirio e, con questo ideale, parte alla volta del Marocco. Ma, appena giunto, contrae una grave e sconosciuta malattia che lo costringe al risposo forzato e a non predicare.
A causa della malattia, non gli resta che rimpatriare. La nave su cui era imbarcato, spinta da venti contrari raggiunge la Sicilia con un rovinoso naufragio.
Da qui, dopo un paio di mesi, si reca ad Assisi: è l’occasione propizia per incontrare Francesco d’Assisi che, nella Pentecoste del 1221, aveva convocato tutti i Frati. Sarà un incontro semplice ma capace di confermare la scelta di Antonio nella sequela di Cristo per mezzo della fraternità e minorità francescane.
Sarà nuovamente ad Assisi, nel Capitolo generale dei Frati minori, tenuto per la Pentecoste il 30 maggio 1227. Riceve l’incarico di Ministro Provinciale (ossia guida delle fraternità francescane) del nord Italia, nel triennio 1227-1230.
Le fatiche della quaresima logorano un fisico già provato e un venerdì, il 13 giugno 1231, viene colto da malore e trasportato a Padova sopra un carro trainato da buoi. Durante il tragitto, all'altezza di Arcella, borgo alle porte della città, mormorando le parole ‘’Vedo il mio Signore’’, spira all’età di circa 36 anni.
La Chiesa poi nel 1946 proclama Sant’Antonio di Padova ‘’Dottore della Chiesa universale’’ con il titolo di Doctor evangelicus.
Mercoledì 13 giugno 2018
Benedizione dei bambini presso la Parrocchia S.Maria Immacolata di Alassio
Frati Cappuccini
S. Antonio ha avuto una particolare predilezione per i bambini. Tra i miracoli da lui compiuti quand’era in vita, più di uno riguarda proprio loro.
La celebrazione si è svolta alle ore 17,30, quando il Parroco, P. Tomasz, ha esposto il Santissimo Sacramento e dopo alcune preghiere di affidamento a S. Antonio, ha benedetto i presenti in Chiesa, molti bambini, che si sono avvicinati all’altare divisi per famiglie: cerimonia molto toccante !
Mentre Fra Remo si destreggiava con l’organo, accompagnando la cerimonia con bellissimi canti, Padre Tommaso distribuiva ad ogni famiglia un’immagine di Sant’Antonio.
E’ seguita poi la S. Messa solenne celebrata dal Vice parroco Padre Angelo Costa.
AFFIDAMENTO DEI BAMBINI A SANT’ANTONIO
O Sant’Antonio, ci rivolgiamo a te per mettere sotto la tua protezione, ciò che abbiamo di più caro e prezioso: i nostri figli.
A te, immerso nelle preghiera, apparve Gesù Bambino e, mentre lasciavi questo mondo, confortato dalla visione del Signore, i bambini diffondevano l’annuncio della tua morte beata: rivolgi il tuo sguardo a questi fanciulli che ti affidiamo, perché tu li aiuti a crescere, come cresceva Gesù, in età e sapienza e grazia.
Fa che essi conservino l’innocenza e la semplicità di cuore; concedi che abbiano sempre accanto l’affetto premuroso e la guida saggia dei genitori.
O sant’Antonio, nostro patrono, sii vicino a tutti i bambini e conforta anche noi con la tua continua protezione. Amen