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da L'Eco
il Giornale di Savona e Provincia 

chierichetti4ALASSIO - C’è un luogo incantevole ad Alassio che pochi conoscono: si tratta di un piccolo Giardino Botanico con una novantina di specie di piante e fiori, interrati o contenuti in poco meno di 200 vasi. Si trova a pochi passi dal mare e cinge il Convento dei Frati Cappuccini. Ci si trovano gerani e passiflore, l’eliotropio e la nemesia, l’aptenia cordifolia e l’alstroemeria, camelie, begonie, petunie, bouganville e molte altre piante e fiori.
A curare il giardino è Frate Remo Lupi, il religioso cappuccino che dal 2007 si occupa di questo delizioso angolo di verde. Frate Remo (59 anni), è cresciuto in una famiglia di floricoltori di Sanremo ed ha conservato una grande passione per la botanica, che è diventata un modo concreto per esprimere e condividere la propria spiritualità.
Il Giardino è anche impreziosito dai lavori di alcuni artisti: pannelli in ceramica e panchine dipinte, che contribuiscono ad infondere calma, gioia e serenità; ci sono anche frasi come: “I fiori ci presentano i colori della tavolozza di Dio” che invogliano ciascuno a riflettere sulla bellezza del Creato. Il Giardino è un vero e proprio inno concreto alla bellezza e alla cura della nostra madre terra. Ad ispirarlo sono il Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi e l’Enciclica “Laudato Sii” di papa Francesco, che proprio al Cantico si richiama, fin dal titolo. “Come ci ricorda l’enciclica Laudato sii’- dice Frate Remo - per la cura del Creato bisogna partire dalle piccole cose come può essere la cura di fiori e piante”.
Un argomento che il religioso ha affrontato nel prezioso libretto “Madre terra, fratello sole, sorella acqua … percorso di riflessione sulla custodia del Creato” edito dalle Edizioni Paoline.
“I giovani sono - conclude Frate Remo - giustamente preoccupati per il loro futuro. E il loro grido va preso molto sul serio. Dobbiamo lavorare oggi pensando al domani, per custodire ciò che abbiamo e tramandarlo a chi verrà, in buono stato. I giovani si mettono in gioco con la carica tipica della loro età, e questo è prezioso. Ma hanno bisogno di buoni esempi e di essere accompagnati, con percorsi che li aiutino a lavorare per un futuro di speranza”.
CLAUDIO ALMANZI

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