La Domenica delle Palme celebra l’arrivo di Gesù a Gerusalemme.
La gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: ‘Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele! ’.
Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: ‘Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto sopra un puledro d’asina’”.
A quei tempi, gli animali degni di essere cavalcati da un re erano i cavalli, tanto da essere esentati dalle corse e dal lavoro nei campi. Gesù, invece, entra a Gerusalemme sul dorso di un’asina. Questo perché, come racconta il profeta Zaccaria, Gesù è un re diverso. Egli non arriva con armi o insegne di potere, ma sceglie di essere trasportato dall’animale più umile e servizievole.
Le palme hanno un forte elemento simbolico in quanto rappresentano la pianta che si rinnova ogni anno con una foglia, ma riporta anche all’immagine messianica di creazione tra Dio e l’uomo. In Occidente, dove le palme non crescono, la palma è stata sostituita dall’ulivo, simbolo di pace e di Gesù stesso.