"Le città sono sempre state come le persone, esse mostrano le loro diverse personalità al viaggiatore. A seconda della città e del viaggiatore, può scoccare un amore reciproco, o un'antipatia, un'amicizia o inimicizia. Solo attraverso i viaggi possiamo sapere dove c'è qualcosa che ci appartiene oppure no, dove siamo amati e dove siamo rifiutati".
Roman Payne
Con Cracovia, per me, è scoccato un amore reciproco.
Non sapevo che cosa aspettarmi, e nemmeno avevo fantasticaco su che cosa avrei potuto trovare. Certo, per storia personale, non mi sarebbe stata indifferente: mi avevano detto quanto il suo aspetto fosse centroeuropeo, e con una famiglia proveniente dall'Istria e intrisa di legami con l'Europa centrale, ero già convinta che a casa, in fondo, un pò mi ci sarei sentita. In effetti più di un pò.
Posso dire, una volta ritornata, che a casa, lì a Cracovia, mi ci sentivo per davvero. In ogni piatto che ho assaggiato, c'era un ricordo, generalmente legato a mia nonna e a mio papà: involtini di verza, ravioli ripieni, minestre e secondi di carne.
In ogni visita trovavo un pò di Trieste e un pò di Praga.
A Częstochowa ho capito che l'icona che il nonno teneva sempre sul comodinoin camera, era proprio l'icona della Madonna Nera, con il suo sguardo severo e allo stesso tempo accogliente.
Non bastano poche righe per riassumere un viaggio: ce ne vorrebbero molte di più per ricordare ogni visita, ogni singola notizia e curiosità che le guide hanno condiviso con noi, ogni sensazione e ricordo.
C'è un luogo però su cui già tanto è stato scritto, e sul quale ognuno di noi avrebbe a sua volta qualcosa da dire, ma sul quale non si riesce alla fine a esprimere nulla: il campo di concentramento di Auschwitz. Non si riesce a esternare ciò che si prova, non perchè questo luogo della memoria non susciti alcuna emozione, ma perchè ne provoca così tante da essere una lezione di vita costante, in continua evoluzione, ricordo di un dolore così grande da non poter essere spiegato.
Meriterebbero però di essere raccontati anche la fabbrica di Schindler, il quartiere ebraico,l'affascinante miniera di Wieliczka, il Santuario della Divina Misericordia, l'elegante centro storico di Cracovia ... spero di ritornarvi presto, e di potere visitare la città con calma, con ritmi tali da permettermni di condividere più tempo anche con le persone del luogo, che ho trovato riservate, gentili e silenziosamente cordiali.