Cari Parrocchiani,mi capita spesso di incontrare persone sconfortate che vedono solo il buio davanti a loro. C’è chi guardando la situazione politica, i crimini che vengono commessi, la guerra in atto … ha paura di perdere tutto. C’è chi crolla per la mancanza di salute, per la depressione, chi sta facendo fatica ad uscirne, chi è preoccupato per la propria salvezza perché non riesce a staccarsi dai soliti peccati, c’è chi ha tanti dubbi. È come se il mondo stesse crollando davanti a ognuno di loro.
Attraverso le nostre preoccupazioni e paure facciamo esperienza dei nostri limiti e ci rendiamo conto che da soli non siamo in grado di risolvere nulla. Inginocchiamoci davanti a Gesù Sacramentato, solleviamo lo sguardo da noi stessi, lasciamoci guardare da lui e affidiamogli tutte quelle cose che ci opprimono e che non siamo in grado di gestire. In particolare, consegniamo tutto nelle mani di Maria, colei che ha sempre creduto fermamente che a Dio nulla è impossibile. Ella “si è fidata”, è rimasta ai piedi della croce sapendo che la morte non ha l’ultima parola. Sin dal primo momento dell’annunciazione, umanamente incomprensibile, ella “si fida”, mette tutto nelle mani del Padre.
Anche il buon ladrone, che poco prima aveva bestemmiato, osservando dalla croce il comportamento di Gesù e di sua Madre si commuove, distoglie lo sguardo dai suoi problemi e “si affida” a Gesù: “ricordati di me quando entrerai nel tuo regno” e in un attimo cambia la sua esistenza. Gesù stesso lo canonizza: “oggi tu sarai con me in paradiso”, da ora è salvo. Infine, lo stesso Gesù si “affida” al Padre: “Padre nelle tue mani consegno il mio spirito” e nessuno di loro rimane deluso.
Non ci resta, difronte alla nostra impotenza, alla nostra debolezza che affidarci a Gesù e a Maria. Fermiamoci, prendiamo del tempo per stare in silenzio davanti a Gesù eucaristico, senza dire tante parole, lui ci conosce più di noi stessi, conosce le situazioni difficili che sfuggono al nostro controllo; a lui non sfugge nulla. Desidera solo che ci abbandoniamo a lui, nella gioia e nel dolore e che ci “fidiamo” perché lui non delude mai.
Aggrappiamoci a lui, scrolliamoci di dosso tutte le nostre insicurezze, le nostre paure, le nostre angosce, togliamo la pietra dai nostri sepolcri e andiamo incontro con gioia al Risorto; è lui la nostra speranza; è solo lui che può rispondere alle nostre domande; è lui che ci dona, già fin da ora, la pace del cuore e la gioia della vita eterna!
Unito ai miei confratelli vi auguro una Santa Pasqua.
Il Parroco
Padre Tomasz