Cari Parrocchiani,
mentre scrivo questa lettera siamo nel pieno della Missione popolare, organizzata per l’Anno Giubilare indetto in occasione del 50esimo anniversario di erezione della nostra Parrocchia.
In questo periodo sono passate tante persone nella nostra chiesa, alcune semplicemente per un momento di preghiera; altre per approfittare del dono dell’Indulgenza Plenaria concessa da Papa Francesco; altre per partecipare alle funzioni religiose, per la confessione o per scambiare due parole con un sacerdote.
L’Anno Giubilare e la Missione popolare sono momenti di grazia, sono l’opportunità per fare la revisione della propria vita che trascorre veloce, spesso ferita dal dolore. In questi ultimi anni abbiamo passato e stiamo passando momenti difficili, dal covid alla guerra, dai disastri ambientali ai disastri provocati dalla crudeltà umana … . Tutto ciò, a volte, ci ha resi deboli nella fede.
Abbiamo bisogno di pienezza, di amore vero e non sappiamo dove trovarlo. I mille tentativi di colmare in qualche modo il vuoto dell’esistenza terrena ci lasciano ancor più avviliti e soli.
Questo è il momento di riscoprire Dio nella nostra storia. Affidiamogli il nostro passato non sempre vissuto bene, le grazie sprecate, i nostri errori, i nostri peccati… . Dio, che ci ama come figli, non porta rancore non si offende, ma ci parla con infinito amore e sussurra al nostro cuore: "Io sono con voi, tutti i giorni, fino alla fine del mondo!". Queste parole d’amore sono la sorgente sempre viva della nostra serenità e la roccia solida sulla quale possiamo edificare la nostra vita. Quale serenità, quale sicurezza potremmo avere più grande di questa?
La confessione sincera e un cuore pentito ci donano la possibilità di rinnovare il nostro cammino. I dubbi sorti dentro di noi possono essere stimoli per cercare la ragione della nostra fede, per approfondire il senso della vita. Gli anni che passano, per alcuni anche la salute, servono per farsi domande e trovare risposte di fede e di vita nuova.
Se pensiamo al Mistero pasquale, a Dio che si dona all’uomo in modo consapevole attraverso la sua passione, fino all’ultima goccia del suo sangue; se guardiamo al corpo martoriato di Gesù messo nella tomba chiusa, sembra che la vita di tutti, eccetto quella di Maria, sia stata sepolta con Lui.
Solo Maria non ha mai dubitato, Lei custodiva i misteri di Dio nel suo cuore. Sapeva di dover aspettare tre giorni per rivedere di nuovo il suo Gesù. Stringiamoci vicino alla Madonna e attraverso di Lei affidiamo i nostri dubbi e le nostre difficoltà al Figlio suo, affinché, sostenuti dalla sua preghiera ognuno di noi possa fare esperienza di quella luce abbagliante della Pasqua di Gesù. Il Risorto ci accompagni in ogni giorno della nostra vita.
Insieme ai miei confratelli, auguro a tutti voi una Santa Pasqua rinnovata nella fede e sostenuta dalla protezione della Vergine Maria!
Il Parroco
Padre Tomasz