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Gesù cresce. Ora, tornando guarda attento il paesaggio, quello che prima poteva solo immaginare ascoltando i racconti dei suoi cari genitori. Ora vede la gente, sente tutti che parlano sulla strada la lingua che in Egitto si parlava solo in casa, può fare tante domande e anche ammirare in silenzio. Forse immagina il Tempio di Gerusalemme dove Giuseppe e Myriam lo avevano portato per offrirlo al Signore. A quel tempo era troppo piccolo per ricordare il Tempio e il vecchio Simeone, forse ormai morto felicemente. Ma ci vorrà poco tempo per vedere Gerusalemme e anche per i genitori di Gesù sarà un pellegrinaggio indimenticabile, non solo per i vecchi ricordi.

Quando Gesù ebbe compiuto dodici anni, ci racconta l’evangelista Luca, secondo l’usanza degli Israeliti, insieme agli altri pellegrini Gesù, Giuseppe e Myriam andarono a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Maria e Giuseppe, credendolo nella carovana, viaggiarono per una giornata, ma poi non vedendolo, si preoccuparono e si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti. Non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Possiamo solo immaginare l’ansia e la preoccupazione di Myriam e di Giuseppe. Forse l’uno pensava che Gesù fosse con l’altro, o fra i parenti, e non si accorsero che Gesù non era con loro. Cosa potevano pensare Myriam e Giuseppe? Forse che Gesù si fosse distratto guardando la città della quale aveva sentito tanto parlare quando erano in terra straniera? Era sempre stato obbediente. Cosa poteva accadergli ora? Myriam era in cerca di suo Figlio che era anche il Figlio dell’Altissimo. Forse le venivano in mente le parole del vecchio Simeone pronunciate dodici anni prima: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima»? (Lc 2, 34-35). Forse si è sentita tanto smarrita come si può sentire un credente che perde Dio? E Giuseppe? Il loro senso di responsabilità, la paura per Gesù … il solo pensare ai loro sentimenti … che sofferenza! Vorrei tanto conoscere le preghiere di Myriam e di Giuseppe in quel momento. Una continua supplica perché Dio lo proteggesse, perché lo potessero incontrare presto e trovarlo sano e salvo … !

Possiamo chiederci, perché Gesù ha disobbedito, perché non ha avvisato i suoi genitori? Non è un peccato da parte sua il non rispettare i suoi genitori? E il quarto comandamento? Come poteva fare una cosa del genere, soprattutto conoscendo i suoi genitori e sapendo benissimo quale dolore avrebbero potuto provare?

Penso che Gesù abbia vissuto un’esperienza spirituale molto forte. Forse questa esperienza nel Tempio gli ha fatto dimenticare tutto e tutti, come se Gesù, nel Tempio, fosse entrato in un’estasi o in una relazione profonda con Dio. Forse là e in quel momento, Gesù, sempre obbediente, fu fermato da suo Padre per rivelargli la sua identità. Doveva essere accaduto qualcosa di così forte che il fanciullo Gesù ha dimenticato tutto il mondo, come se avesse ritrovato per la prima volta nella sua vita il suo vero Padre. Come se in quel momento avesse scoperto la sua identità, la vera e profonda relazione con il suo Dio. Probabilmente per la prima volta gli era capitata una cosa del genere, proprio quando si è trovato nel Tempio, nella casa di suo Padre (Abbà).
continua

Giornalino Parrocchiale
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